Facebook propone l’ennesimo aggiornamento dell’algoritmo stronca visibilità organica. Ma è davvero così? Ecco i risultati sul mio newsfeed. 

Come chiunque lavori nel campo del digital e del social anche io non sono certo rimasto indifferente all’annuncio da parte di Zuckerberg & Co di un nuovo, netto, aggiornamento dell’edgerank. Prima un post del buon Mark seguito dal comunicato ufficiale. Il succo è che Facebook privilegerà sempre di più i contenuti di amici e conoscenti a discapito di quelli aziendali (eccetto, ovviamente, Ads).

Certo, un modo per rendere sempre migliore la nostra esperienza di utilizzo.. sì, certo. Facebook non è certo una ONLUS e quindi l’obiettivo è incrementare il fatturato spingendo sempre di più le aziende a mettere budget nei contenuti sponsorizzati. Stando all’annuncio e agli scorsi cambiamenti è ormai chiaro: la portata organica è destinata a scomparire e con lei la diceria (infondata) che fare comunicazione su Facebook non comportasse costi (sì, ci piacerebbe).

Tutto normale il proseguo a livello di contenuti e giudizi: post tecnico, post di depressione acuta, post Facebook “brutti e cattivi”, post con scorciatoia per rimediare. Tutto come al solito. Non mi ero ancora esposto, dato che la novità è assai poco sorprendente, seguendo una direzione ormai palesata da anni.

Poi è arrivato alla mia vista questo post dell’amico Francesco “SocialMediaCoso” Ambrosino in cui analizzava il proprio newsfeed Facebook per comprendere il reale impatto del cambiamento. Perché, come dice il buon Ambro, una persona senza dati ha solo un opinione.

Un’analisi che mi ha spinto a fare altrettanto con risultati sorprendenti rispetto all’aggiornamento e ai risultati di Francesco.

L’analisi del mio newsfeed

Proprio per creare un confronto con l’analisi di Francesco ho scelto di utilizzare le 4 categorie di post da lui evidenziate:

  • Post di Amici;
  • Post di Amici che condividono contenuti di una pagina fan;
  • Post di Pagina con Ads;
  • Post di Pagina senza Ads

A questo punto ho cominciato a scrollare il feed segnando le tipologie di post che visualizzavo. Arrivato a 300 ho visto la suddivisione percentuale che raccontava:

  • Post di Amici: 47%
  • Post di Amici che condividono contenuti di una pagina fan: 5%
  • Post di Pagina con Ads: 15%
  • Post di Pagina senza Ads: 33%

Dati molto differenti da Francesco e che non vanno proprio nella direzione del netto calo della portata organica delle Fan Page. Il 33% è infatti un dato molto rilevante (magari fosse così). Senza dubbio l’analisi si basa sul mio singolo profilo e non ha certo carattere scientifico, ma dimostra, a mio avviso, quanto possano differire l’esperienze di utilizzo profilo per profilo.

Simile invece la presenza delle Ads, significativa, ma comunqnue discreta, studiata ad arte per portare valore alle aziende senza infastidire troppo l’utente.

Similitudine anche per le condivisioni di contenuti di Fan Page fatte da amici: una percentuale molto bassa che, invece, ben rispecchia la volontà di Facebook di far vedere non tanto i contenuti postati dagli amici, quanto quei contenuti propri da loro prodotti.

Come gestire l’aggiornamento dell’algoritmo

Dagli insight miei e di Francesco e dal comunicato di Facebook mi vengono un paio di considerazioni su come cambia l’approccio e l’utilizzo del canale da parte delle Fan Page:

  • Le Ads, se ancora non era chiaro, non sono un di più, ma una vera necessità
  • Il piano editoriale segue il budget Ads. Inutile pubblicare qualcosa senza poterlo sponsorizzare adeguatamente
  • Non è più il tempo della pubblicazione a raffica. Il consiglio è di pubblicare pochi contenuti, ma di grande qualità
  • I gruppi divengono un touchpoint di fondamentale e ricco di opportunità
  • I profili sono sempre più rilevante. In tal senso influencer marketing e employee advocacy sono strade da percorrere
  • Comprendere la propria audience è determinante. per questo l’approccio dev’essere sempre di più Data Driven: sono i dati a guidarci
  • Commenti, ma soprattutto condivisioni acquistano un enorme valore. Dobbiamo lavorare perché i nostri contenuti le scatenino
  • Facebook non dev’essere l’unico canale. Ciò non significa che non è più utile, anzi, ma se per voi è così provate a valutare di integrare la vostra strategia
  • Il fai da te non è più una strategia ammissibile

Per approfondimenti su possibili strategie vi consiglio questo mio post.

Come cambia il feed dopo l'aggiornamento INFOGRAFICA

Conclusioni

Le analisi mie e di Francesco Ambrosino non sono verità assoluta, ma sono certamente un punto concreto su cui far partire una riflessione e, magari, ripensare la vostra strategia su Facebook. Seppur l’impatto sul mio newsfeed si sia dimostrato limitato, i cambiamenti lanciati avranno un impatto notevole sul social media marketing, costringendoci, forse una volta per tutte, ad abbandonare credenze e abitudine di un tempo che fu, am che ora è distante anni luce dalla realtà.

Facebook, ma un po’ tutti i social, non sono più canali a basso costo, ma strumenti su cui investire con attenzione e strategia. Improvvisare e affidarsi a persone poco preparate è oggi più di ieri pericoloso.