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Scritto ascoltando: Fugazi – Place Position
L’influencer marketing è un’attività tanto trasversale da poter essere utilizzata per rispondere a numerosi obiettivi. Non mi stancherò mai di dirlo infatti: si parte sempre dagli obiettivi sia per creare il progetto che poi realizzare la selezione delle figure da coinvolgere.
Awareness, incremento della reputazione, generazione lead sono solo alcuni delle finalità perseguibili. Una delle più considerate ed interessanti è senza dubbio l’utilizzo lato SEO, che permette di far diventare gli influencer preziosi alleati lato posizionamento.
Come gli influencer impattano sulla SEO
Nessun stupore a riguardo. Utilizzare i blogger per attività di SEO non è certo né un segreto né una novità. Sono diversi gli aspetti in cui possono essere rilevanti, favorendo il posizionamento, vediamo quali:
- Visibilità del contenuto e link in entrata: la Link building è e resta necessaria per migliorare l’autorità di un dominio e, conseguentemente, i risultati da ricerca organica. L’ampia audience e la capacità di amplificare di un influencer possono rendere visibili i nostri contenuti ad un numero ingente di utenti, favorendo le possibilità di avere link. Non solo, potremmo anche direttamente “chiedere” un post sul loro sito, rendendo automatico un nuovo link in entrata.
- Aumentare la reputazione e le connessioni: collaborare con un influencer significa creare relazioni e giovarsi dell’autority e della credibilità che esso ha difronte ai propri follower. Un incremento di reputazione che può facilitare notevolmente la possibilità di ottenere guest post ed essere citati su siti autorevoli, ottenendo collegamenti di grande rilevanza.
- Valore condiviso: Collaborare con un influencer ci apre un audience del tutto nuova, favorendo la crescita reciproca e una maggiore portata dei contenuti. Ciò si traduce in nuovi segnali sociali, link, condivisioni, risorse quantomai preziose.
Ai soliti canali e tool per facilitare la fase di outreach dobbiamo qui affiancare strumenti lato SEO, capaci di darci informazioni riguardo il sito dell’influencer. Domain authority, backlink sono solo alcuni dei parametri da valutare e su cui poi basare la scelta. Strumenti come Semrush o Seozoom sono ideali. Anche Buzzsumo dà numerose info utili su questi temi.
Non dimentichiamo mai però che l’analisi umana resta fondamentale, così da valutare al meglio ogni aspetto e non allontanarsi dagli obiettivi prefissati.
I driver da valutare
- Vasta audience: forse ovvio, ma sempre consigliabile ricordarlo. Come detto vogliamo cercare di aumentare la visibilità dei nostri post ed è qui che il pubblico numeroso diventa cruciale. Come al solito però non fermiamoci solo al quantitativo: valutiamo sempre attentamente la natura dei follower dell’influencer. Affinità, engagement, partecipazione sono elementi che non possono essere trascurati perché aggiungono qualità ad un semplice numero.
- Attività regolare: cerchiamo persone in grado di supportarci. Utenti che sono poco presenti sui social e curano con scarsa periodicità il blog molto probabilmente non potranno garantirci tale supporto. Le celebrities, ad esempio, hanno sì un’audience vastissima, ma pubblicano talmente di rado da non essere certo utili. Cerchiamo utenti coinvolti, capaci di generare conversazioni e, come pretende un dialogo che si rispetti, farlo con la doverosa regolarità.
- Rilevanza per l’industria: Infine, è necessario trovare qualcuno nel nostro stesso settore. Non significa avere per forza la stessa nicchia, ma avere una affinità d’intenti e tematiche. Rivolgersi agli influencer all’interno del proprio mercato di riferimento (o della nicchia di mercato che occupi) ci consentirà di ottenere quei link rilevanti e pertinenti ormai necessari per posizionarci, senza dover ricorrere a escamotage pericolosi (tecniche black hat) o all’acquisto di costosi backlink.
Non siete ancora pienamente convinti? Volete qualche info in più? Bene, vi rimando allora all’ottimo post scritto qualche mese fa dal buon Federico Simonetti. Sono certo chiarirà ogni vostro dubbio.