I marketplace, uno strumento dove si incontrano domanda e offerta tra brand e influencer per creare campagne in modo più semplice e con minori costi.
L’interesse per gli influencer è in continua crescita e non pare vedere crisi, anzi. Secondo il report 2018 del nascente ONIM (Osservatorio Nazionale Influencer Marketing), il 67,22% dei marketer intervistati si dichiara da soddisfatto a molto soddisfatto per i risultati delle attività d’influencer marketing realizzate. Non solo, il 67,5% dichiara inoltre che il budget destinato aumenterà nel 2019.
Dati che raccontano quanto l’influencer marketing sia ancora un trend rilevante e molto considerato. Se mi seguite da un po’ saprete già che in Open-Box affrontiamo l’IM in modo data driven, effettuando selezioni fondate sui dati. Un approccio per noi vincente e che consideriamo fondamentale visto che ci permette di lavorare in modo molto qualitativo e customizzato.
Esistono però, per brand e realtà meno pro, sistemi diversi per accedere all’influencer marketing e poterlo sfruttare. Un esempio sono i marketplace.
Ma andiamo per gradi, cos’è un marketplace?
Influencer marketplace: cosa sono
I marketplace sono luoghi capaci di raccogliere numerosi influencer, suddivisi per ambito, audience, performance dei social. Questo bacino di utenti/influencer è messo a disposizione delle aziende, che possono proporre campagne (blog, post, social, ecc). Un’obiettivo, un brief, delle immagini ed è la campagna è fatta. Le figure del marketplace selezionate riceveranno un invito per partecipare alle attività e se accettano (dietro pagamento o buoni acquisto) dovranno realizzare seguendo il brief.
Una via che semplifica notevolmente la creazione di campagne, soprattutto nella fase di selezione, contatto e gestione. Un risparmio che diventa anche economico, riducendo notevolmente la spesa per i contenuti realizzati dagli influencer.
Altra nota da tenere in considerazione è che queste piattaforme lavorano soprattutto con micro e nano influencer, ottimi quindi se vogliamo lavorare con questa tipologia di utenti.
L’influencer marketing alla portata di tutti?
Basta poco per capire quanto sia più facile affidarsi ai marketplace. Anche realtà meno preparati possono infatti utilizzarli, grazie anche all’appoggio dei team interni, molto attivi. Difficile infatti creare una campagna senza avere personale dedicato ed esperto, come complicato è farle se il nostro brand è poco considerato. Problematiche che i marketplace eliminano.
Campagne “chiavi” in mano che possono fare la felicità di molti. Ma, come in tutte le cose, ci sono anche criticità da tenere sempre in considerazione. Potremmo infatti accedere ai servizi dei soli influencer che sono iscritti, elemento che in settori molto verticali può essere una bella limitazione. Molti degli influencer presenti nelle piattaforme inoltre non sono sempre professionisti o estremamente qualitativi. Un punto che influenza nettamente il tipo di progetto e soprattutto gli obiettivi.
I principali marketplace
Sono molti i marketplace online dedicati all’influencer marketing, piattaforme simili per struttura e servizi offerti. Nella maggior parte dei casi la reale differenza è nella piattaforma d’azione: alcuni sono infatti orientati ad uno specifico canale (es. Instagram). con la sola diversificazione legata all’ambito d’azione (blog, social).
Ecco i principali:
Buzzoole
Tool nato dall’Italia, ma ormai arrivato con successo in altri mercati ( Francia, UK e USA). Buzzoole permette ai brand di realizzare campagne “guidate” che coinvolgono tutti i possibili canali di un influencer (blog e tutti i social).
L’influencer viene valutato tramite l’uso dell’intelligenza artificiale per settore, tipo di contenuti e performance nei vari canali e sulla base di questi dati potrà ricevere una proposta. Una volta accettata dovrà rispettare e seguire le indicazioni del brief. Per ogni progetto realizzato riceverà o un pagamento o dei punti convertibili in buoni Amazon.
Il tema dedicato supporta in ogni fase il cliente, dando vita, quando necessario, a servizi molti simili ad un’agenzia dedicata.
Friendz
Piattaforma, anch’essa italiana, dedicato alla creazione di contenuti, prettamente visuali. Le aziende propongono dei brief a cui gli iscritti possono aderire, realizzando immagini ad hoc e condividendole.
Sono però molte le opportunità messe a disposizione dei brand: sondaggi di mercato, realizzazione di contenuti da poter comprare da parte dei brand e molto altro.
Il sistema di controllo, basato su un team dedicato, permette di avere contenuti di qualità ed evitare possibili rischi.
Admingle
Piattaforma in cui all’utente iscritto vengono sottoposti i brief di aziende. L’influencer che accetta realizzerà contenuti in tema col brief e sarà poi pagato per il materiale realizzato.
Vidoser
Giovane startup italiana molto interessante e soprattutto diversa dalle altre realtà presenti nel mercato. Uno, Vidoser, strumento orientato al micro-influencer marketing che crea relazioni tra brand e persone per mezzo di attività legate alla produzione di contenuti video da utilizzare e pubblicare sui social. Gli utenti sono coinvolti attivamente dai brand, grazie a campagne mirate che permettono di guadagnare crediti spendibili in gift card da riscattare nei migliori e-commerce.
Una soluzione che punta su una forma di intrattenimento avanzato che rende possibile per i brand di mettersi in evidenza sfruttando la potenza comunicativa dei contenuti video user-generated. L’approccio e il focus sui video la rende ottima per audience giovani, unicum a livello di marketplace.
Lovby
Sito che si differenzia dalle altre realtà fin qui viste. Uguale per approccio (iscrizione e inviti per collaborazioni), diverso per attività. Le proposte sono molto più “leggere”: spesso è richiesto un singolo like ad una pagina ad esempio o una condivisione. Attività non solo per influencer quindi, ma spesso anche per semplici utenti attivi sui social.
Influgramer
Filosofia simile a classici marketplace, focalizzato su Instagram. in Influgramer gli influencer si iscrivono e sulla base del proprio profilo posso ricevere proposte di collaborazione dai brand.
GrapeVine
Per accedere alle campagne servono almeno 5mila follower. 5000 follower. In GrapeVine i brand possono poi valutare gli iscritti e contattarli per realizzare campagne multicanale.
La piattaforma mette a disposizione anche il solo servizio di ricerca o, nel caso, anche una vera progettualità da agenzia.
iFluenz
Piattaforma che fa di un’ottima user experience una delle note più liete. Anche in questo caso è possibile accedere ad una database di influencer per che creare campagne social di grande interesse. Totalmente orientato a Instagram, per accedere serve passare una selezione e bisogna avere una fanbase con almeno 5mila follower. Questo “garantisce” una maggiore qualità delle figure selezionabili.
Fohr Card
Il tool valuta le performance e le caratteristiche dei canali degli iscritti e crea delle classifiche a cui attingere. L’azienda o agenzia potrà quindi contattare gli influence rinvitandoli alle proprie campagne.
Virality
Un’applicazione un po’ differente dagli altri marketplace. Oltre che dare agli influencer iscritti ocassioni di collaborazione con i brand, Virality permette di analizzare il proprio profilo Instagram e comprendere come e dove migliorare.
ShoutCart
App dedicata per la vendita o acquisto di uno shoutout e quindi dedicata ad Instagram. ShoutCart punta molto sulla qualità dei propri influencer e sulle funzionalità di misurazione delle campagne.
UpStory
Una piattaforma dedicata ai publisher più che agli influencer. Il focus è sulla realizzazione e la diffusione di branded content e native advertising. Un network di influencer molto qualitativo e dalle grandi capacità di comunicazione. Un vero unicum nel panorama dei marketplace.
Coobis
Tool dedicato agli influencer come creatori di contenuti e quindi a supporto del content marketing. Una realtà verticale sugli editori quindi, siano essi siti, blogger o portali e che punta su creazione e diffusione di quanto prodotto.
BrandBassador
Una delle migliori piattaforme per la ricerca e le collaborazioni con influencer. La grande differenza è che è solo su invito e solo dopo approvazione si può accedere alle campagne proposte dai brand. Questo si traduce in maggiore qualità degli influencer e in campagne migliori per i brand.
Tribe
Il marketplace forse più conosciuto per le collaborazioni su Instagram. Gli influencer iscritti possono ricevere proposte dai brand, ma, cosa interessante, possono segnalare il loro prezzo così da facilitare il compito e la ricerca alle aziende impegnate nella fase di outreech. Molto utilizzato offre figure e contenuti di discreta qualità.
IndaHash
Anche questa app mette a disposizione dei brand la possibilità di offrire collaborazioni a influencer in target, automatizzando le campagne d’influencer marketing. Semplicità, costo e rapidità sono le sue doti migliori.
Rep – Influencer Marketing
Simile a Tribe, l’app si differenzia dalle altre scegliendo e proponendo le collaborazioni solo agli influencer più in linea grazie ad un algoritmo proprietario. Interessante la possibilità di “postare” un prodotto attendendo l’offerta di collaborazione di influencer interessati.
Exposely
Tool made in USA che permette di offrire campagne ad influencer adatti. La principale differenza sta nel pagamento che segue infatti gli schemi della pubblicità online (click, conversioni, installazioni, ecc), lavorando quindi a performance.
Open Influence
Molto conosciuto e fortemente orientato ad Instagram. Open Influence uso dell’Ai permette ai brand di avere un matching perfetto tra le loro campagne e i profili degli influencer. L’approccio è molto data driven, offrendo quindi campagne altamente qualitative.
Famebit
Il più conosciuto marketplace orientato a YouTube, tanto da essere alla fine stato direttamente acquistato dalla piattaforma tessa. Su Famebit il brand può definire un budget, un brief e pubblicarli, aspettando le proposte in tema dei creator. Un approccio differente, ma molto interessante.
Flytrendy
FlyTrendy permette alle aziende di proporre collaborazioni agli influencer iscritti in piattaforma. Incentrata molto sui micro-influencer, la piattaforma ha il merito di permette alle aziende di proporre il brief gratuitamente e valutare ogni contenuto creato. Viene pagato esclusivamente ciò che viene approvato. Un modo per risparmiare ma, soprattutto, essere certi di avere contenuti che rispettino i nostri standard qualitativi.