Oggi più che di comunicazione digitale vi parlerò della natura umana o almeno di quello che su di essa ho imparato in questi anni.
Croce e delizia. Lavorare nel digital ti dà la possibilità di incontrare una infinità di persone, diverse, molto spesso strane. Collaboratori, clienti, imbonitori, pseudo clienti e chi più ne ha ne metta.
Un’ecosistema degno del miglior parco zoologico metropolitano. Mi piacerebbe dire specie a rischio, ma purtroppo la maggior parte di queste prospera nella savana del mercato italiano e continuerà a farlo, attirando i miei improperi (e quelli di tanti altri nella mia situazione).
Il benefattore
Quello che ha l’idea della vita e che ti coprirà di soldi. Sì, perché è lui che sta facendo del bene a te offrendoti di lavorare (spesso a gratis) su questo progetto, non viceversa. È talmente certo del guadagno immediato che avrà da non pagarti il lavoro e tenere tutto per se, ma ti vuole offrire di più, una quota.
La sua intuizione è talmente grande da sbaragliare qualsiasi competitor (anzi, è talmente “avanti” da non averne), non importa che nessuno sino ad adesso l’abbia avuto e neanche che realtà simili abbiano miseramente fallito. La sua proposta è “diversa”, come diverso è il trattamento che ti propone.
Nessun soldo per il lavoro che farai. Quelli arriveranno dopo e saranno talmente tanti da giustificare ampiamente il passato. Poco importa se toccherà a te il 90% del lavoro.
Se non bastasse devi totalmente dedicarti a lui, senza se e senza ma.
Sorge subito un dubbio: perché con sta bomba hai scelto proprio me e non un’agenzia top? Lo capirete presto purtroppo.
Se tutto ciò è troppo per voi (ma va?!?) sarà pronto a dirvi che state sbagliando e che siete troppo indietro per capire su cosa stiate sputando.
Il Cliente tooooop
Arriva in pompa magna e rapisce il meglio del tuo team e del tuo tempo promettendo mare e monti. Lui è il CLIENTE, quello che ti farà svoltare. Parla come il Dogui nelle commedie yuppi anni ’80 in perfetto stile “cummenda” milanese.
Lui pretende, ma lo fa per il giusto motivo. Ti costringerà a fare tutto e di più, immolandoti al sacro altare della causa. I piani di sviluppo sono mastodontici, per la serie prima una città, poi l’Italia e dopo poco il Mondo, manco fosse un super villan dei fumetti.
Lo ammetto, si sente la puzza di bruciato, ma per un libero professionista o un’agenzia medio/piccola è comunque difficile abbandonare l’occasione. Un concetto che il cliente sa e che sfrutta a suo vantaggio.
Bene per qualche mese e poi? Puf… tutto scoppia e svanisce come una bolla di sapone portando via con se i piani e, soprattutto, il budget. I soldi che ti doveva probabilmente non li vedrai mai….
La cosa più bella? Che ti continuerà a chiamare mantenendo un profilo top e offrendoti altri lavori urgenti e importantissimi, senza naturalmente saldare le fatture vecchie.
Il succhiaruote
In gergo ciclistico è colui che si attacca alla ruota e sfrutta il tuo lavoro per restare in testa al gruppo senza far fatica. Così nel digitale.
Personaggi che vedono in te un modo per ottenere visibilità e/o guadagno e per farlo ti si avvinghiano addosso chiedendoti, interrogandoti, proponendoti senza sosta.
Li conosci a mala pena, ma poco importa. L’importante è usare il tuo nome e guadagnarci di riflesso.
Ovviamente tutto ciò a te non porta e porterà mai nulla.
I partner (ad intermittenza)
Adoro il networking e creare sinergie con altre realtà. Credo sia una delle migliori vie per crescere e creare valore. Partner con cui cominciare progetti, attività, percorsi.
Succede spesso però di imbattersi su una forma particolare di “partner”, quelli che io definisco “ad intermittenza”, ovvero che sono tuoi collaboratori solo quando hanno voglia e bisogno. Per la serie tu per loro ci devi sempre essere, supportandoli, condividendo knowhow, creando progetti e preventivi (ovviamente a gratis).
Benissimo, quindi quando ad aver bisogno siamo noi potremo fare la medesima cosa? Ti piacerebbe! Assolutamente no, o meglio, porta in faccia e pedalare. Sono troppo impegnati quando sei tu ad aver bisogno.
La cosa più bella di questa situazione surreale e che continueranno a chiederti e pretendere anche dopo i loro ripetuti no, come se fosse una cosa normalissima. È la nonchalance la loro dote più spiccata.
Il copiatore seriale
Ci sono poi dei clienti fantastici. Quelli che ti spingono a realizzare progetti mirabolanti. Appena accenni al minimo dubbio sulla grandezza del preventivo, magari valutandolo un attimino eccessivo per loro, non solo ti tranquillizzano, ma addirittura ti spingono oltre.
Tutto bene certo, sino al momento dell’accettazione dello stesso. Da qui parte un’odissea di scuse e rimandi che terranno impegnati noi e la nostra pazienza. Ma il bello deve ancora venire. Mesi e mesi dopo, mentre sei nell’attesa del benedetto sì per partire (calcolando che a questo punto hai già lavorato parecchio), arriva la parte migliore.
Il cliente ha preso il nostro progetto e lo sta facendo con altri. Sì, proprio così. Senza alcun ritegno ed etica si appropriano (gratuitamente) del tuo impegno. Quelli più “onesti” cambieranno un paio di virgole per mettersi la coscienza a posto, altri condivideranno il documento di progetto direttamente con la tua carta intestata.
Conclusioni
Scherzi e sfoghi a parte mi piace ricordare che il web è un mondo bellissimo… sono le persone che lo frequentano il reale problema. Non scoraggiamoci però, esistono anche tante belle persone con cui lavorare e crescere, basta solo saper scegliere e avere la forza, qualche volta, di dire anche no.