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Scritto ascoltando: Depeche Mode – In your room
Sarà certamente il dinamismo del mondo web o la crescente importanza che quest’ultimo riveste nella vita di ognuno (valore destinato ad aumentare ulteriormente con l’espansione del mobile a cui stiamo già assistendo), ma è innegabile come i principali social abbiano in questo ultimo anno, tra acquisizioni di aziende e nuove funzionalità, ampliato notevolmente la loro sfera d’azione.
Basti pensare alle integrazioni sviluppate da Twitter che permottono di realizzare azioni concrete con un semplice tweet (registrare con MySky per esempio) o il test del pulsante Buy Now, primo approccio verso una sorta di Social Commerce.
Se infatti molti tra i principali social sono nati e prosperati nell’principio di specializzazione, operando in un particolare settore (pensiamo ad Instagram e Flickr per la fotografia) od offredo caratteristiche innovative e fin lì uniche (Pinterest), oggi si muovono verso una crescente integrazione. Un percorso ben avviato. E’ di pochi giorni fa l’introduzione dei messaggi in Pinterest, evidente dimostrazione di questa volontà.
Certo, una spinta spesso a far proprie le carte vincenti dei competitors (gli hashtag ed i trending topics in Facebook, il nuovo design dei profili Twitter, o Bolt, lo “Snapchat” di Instagram solo per citarne alcune), ma anche una concreta volontà di “completarsi”, assumendo sempre più il ruolo di piattaforme totalizzanti ed indipendenti, capaci di erogare “internamente” le funzioni richieste da un utente. Non è già in parte così? Social, messaggistica, foto editing in un unico spazio, capaci d’integrarsi perfettamente.
Progetti in divenire per le principali piattaforme, ma non per tutte. L’esempio come spesso accade ci viene da est, più precisamente dalla Cina. WeChat, la app firmata dal colosso Tencent nel 2011 se in occidente è conosciuta come una delle principali alternative a Whatsapp, in realtà è ben di più, esempio estremo di integrazioni di servizi in un’unica piattaforma.
Al classico “mobile messaging” si aggiungono funzioni prettamente “social”. Con Look Around (e la geolocalizzazione) è possibile trovare gli utenti WeChat intorno a noi, con Shake basta scuotere il telefono per mettersi in contatto con una persona a caso nel mondo che sta compiendo la stessa azione. Parlando di social non potevano mancare le immagini. WeChat propone Moment, una funzione che permette di condividere foto ed update visibili ai propri contatti con tanto di timeline cover, Like e commenti in pieno stile Facebook. Poteva mancare anche un tocco di Instagram?!? Certo che no: l’app mette a disposizione una serie di filtri da applicare alle vostre foto da condividere nella sezione Moments.
E’ nei confini del paese asiatico però che WeChat presenta le caratteristiche più interessanti e appetibili agli occhi dei social occidentali. La versione cinese è infatti un esempio estremo di integrazioni di servizi in un’unica piattaforma. Iniziamo con la funzione “following” per ricevere gli update di celebrity e brand, perfetta per le aziende, in grado così di proporre emoticon, update ed offerte di prodotto.
A WeChat va dato il merito di aver tramutato in realtà il Santo Graal della quasi totalità dei social, la possibilità per gli utenti di acquistare beni o servizi direttamente sulla app. Una vasta gamma di prodotti è disponibile su WeChat: si va da voli e soggiorni in albergo agli smartphone (di qualche giorno fa l’annuncio di una partnership con Yoox). Ma è la possibilità di utilizzare l’app per pagare servizi “quotidiani” a renderla unica e davvero “Integrata” con la vita, anche offline, dell’utente. Un esempio? La prenotazione Taxi Didi Dache in cui gli utenti possono non solo chiamare un taxi, ma addirittura pagare la corsa. A Pechino è stato addirittura integrato il pagamento tramite WeChat con i distributori automatici.
L’M-commerce, ovvero l’E-commerce da mobile, in Asia è già una realtà. Line sta già proponendolo con successo in Giappone e Tailandia, grazie a numerose partnership con piattaforme E-commerce di questi paesi. In questa direzione è anche l’acquisizione dell’app mobile Viber da parte di Rakuten, la più importante compagnia di E-commerce giapponese. Una possibilità, quella legata alla vendita di prodotti e servizi direttamente, che anche i social di “casa nostra”stanno cercando di perseguire (per saperne di più From Social to sale: Facebook, Twitter and Pinterest expand into E-commerce).
Tra i progetti più interessanti in questo senso voglio segnalarvi Waze e le sue tante potenzialità verso un futuro “local commerce”. Cosa direste, se mentre siete in coda, poteste cercare un prodotto che vi interessa e Waze, oltre che darvi consigli su come arrivare a destinazione saltando il traffico, vi segnalasse quali negozi sul vostro percorso hanno quel particolare prodotto? E se magari poteste già comprarlo tramite lo stesso Waze e passare direttamente a ritirarlo durante il vostro percorso? Per adesso sono solo idee, idee che però potrebbero vedere la luce prima di quanto pensiate. E’ di questa estate infatti la collaborazione tra Waze e Algida, collaborazione che mappa sull’app i bar e i locali che vendono i prodotti di quest’ultima. Tramite dei Pin promozionali, gli utenti vengono invitati a recarsi nei luoghi indicati per un break rinfrescante. Non è finita: la promozione si attiva infatti solo nelle giornate in cui il clima è da “gelato”, ovvero in località in cui c’è il sole e le temperature sono superiori ai 15 gradi (vi basta come profilazione?!?).
Sembra proprio che ci aspetti un futuro in cui basterà collegarci al nostro social preferito per accedere ad una piattaforma illimitata di servizi. Nell’attesa non resta che “accontentarsi” dei canali attuali. Vi basteranno?!?