Il valore aggiunto di coinvolgere un influencer sta nella fiducia che genera e nella sua capacità di raccontare, con il suo stile, un brand. Una esperienza che diventa canale primario per valorizzarlo e avvicinare prodotto e utente.
Oggi parto con la psicologia inversa: ovvero cosa NON è influencer marketing. Non è regalare “a pioggia” a chicchessia prodotti; non è il selfie della “bellona” con in mano una crema; non è un becero product placement.
Vi darò una brutta notizia forse, ma l’influencer marketing è qualcosa di un po’ più strategico e complesso. Significa creare sinergie capaci di aggiungere trust al prodotto, svestendolo delle troppe sovrastrutture promozionali di cui è piena la comunicazione di molti brand. Facile a dirsi, meno a farsi.
Strutturate un progetto performante significa analizzare, valutare, ma soprattutto creare un unicum originale che sappia esaltare la sinergia tra brand e influencer. Non ci si può accontentare di un semplice post o prestito prodotto. Questo è advertising, qualcosa di profondamente differente.
Una questione di experience
Non è mai questione di far diventare un influencer ambassador del nostro prodotto/servizio, quanto di farli portavoce di un’esperienza provata. La sua autorevolezza, credibilità, capacità di racconto messa al servizio del brand. Una comunicazione che diventa così realmente d’impatto, andando oltre gli schemi di un puro, e spesso limitante, messaggio pubblicitario.
Un racconto che va oltre visibilità e like, puntando piuttosto a valorizzare la nostra realtà. E grazie alla veridicità e all'”immersione” di una figura credibile per il suo pubblico, può essere davvero anche uno strumento di conversione.
Un approccio che non può quindi prescindere dalla progettualità e dallo stretto lavoro tra azienda e influencer. Disegnare un progetto/percorso che possa fare quanto raccontato, portando l’influencer a essere medium dell’experience. Si parte quindi dagli obiettivi, da una corretta selezione (serve la gusta persona) e da una grande dose di originalità. Non basta affidarsi all’influencer: l’attività conta e come. Se questa non è di qualità non sempre la capacità di coinvolgimento dell’influencer sarà sufficiente, o meglio, rischieremo di limitarne le capacità.
Un trend sottolineato anche dallo studio di LaunchMetrics, che ricorda come i migliori risultati per campagne di influencer marketing si ottengano con event campaigns.
Paul&Sharks, una case history che sa d’esperienza
Un bell’esempio in tal senso è l’ultima campagna d’influencer marketing lanciata da Paul & Shark. Quale modo migliore che un’esperienza sul campo di un influencer per mostrare le qualità della nuova giacca SHARK 777. Un giovane digital influencer e 7 attività estreme nella Norvegia più selvaggia.
Un test di prodotto veritiero arricchito da paesi suggestivi, attività emozionali e dalla credibilità dell’influencer scelto, Erik Conover, digital influencer e travel vlogger di 27 anni, nativo di New York. Dal 5 al 11 Giugno Erik e la nuova giacca hanno vissuto sul campo:
- Surf a Jaeren Beach;
- Kitesurf a Sola Beach;
- Rafting a Voss River;
- Ice Hiking sul ghiacciaio di Nigardsbreen;
- In bicicletta sulla Trollstigen;
- Guida sulla Atlanterhavsveien, la strada più pericolosa al mondo;
- In barca vicino al vortice più forte al mondo, Saltstraumen Maelstrom.
Un percorso creato con originalità e attenzione, al fine di esaltare qualità di prodotto e creazione di contenuti davvero coinvolgenti. Eccone due esempi
I contenuti sviluppati, oltre 60 tra Instagram post, Instagram Stories e video You-Tube, sono stati condivisi sia dall’influencer stesso sui suoi canali che dal brand.
I risultati? Oltre 1.3 milioni di impression e ben 72.000 interazioni complessive. Ma l’obiettivo più importante è la credibilità data a un nuovo prodotto, la fiducia raccolta. Qualcosa che non si paga, si può solo generare.
Conclusioni
L’influencer marketing non è un modo diverso di fare pubblicità, ma uno strumento per comunicare in modo più performante con gli utenti. Una comunicazione più “ricca” e attendibile grazie alla posizione degli influencer coinvolti. Per questo è e sarà sempre più necessario dar vita a progetti creativi di livello, che non si accontentino di rubare un selfie o qualche Stories su Instagram.
Prima di pensare quanti prodotti mandare in test o a chi, sedetevi a tavolino e meditate. C’è molto lavoro prima da fare.