Tempo di lettura: 2 min. e 52 sec.
Scritto ascoltando: Incubus – Drive
Giusto un anno fa davo vita al primo “vero” post di questo blog dal titolo programmatico di “Perché aprire un blog”. Qui raccontavo le motivazioni, le mie, che mi avevano spinto ad avventurarmi nel blogging. 365 giorni dopo mi sembra giusto, numeri alla mano, tornare su quanto scritto per tirare le somme e capire se ne è davvero valsa la pena. Per questo risponderò punto su punto a quanto detto in quel lontano post di Luglio 2014.
Qua si va sul sicuro. Il blog mi ha permesso di comunicare opinioni e competenze? Ovviamente sì. Nei 36 post scritti c’è tutto me stesso. Tutto. Con trasparenza ed onestà ho sempre detto la mia sugli argomenti trattati, senza alcuna limitazione. Su questo avevo pochi dubbi sin dall’inizio. Scrivere con il “freno a mano tirato” non fa per me e soprattutto non poteva giustificare l’impegno del blog.
I tanti contatti ottenuti, le amicizie fatte, i consigli richiesti mi dicono che la mia voce si è fatta sentire, cosa che senza matteopogliani.it non sarebbe potuta succedere. Il mio network, le connessioni, l’audience sono mese dopo mese aumentate e con loro la possibilità di raccontare ciò che penso.
OPINIONE – PROMOSSO
Anche qui pochi dubbi, anzi nessuno. Sembrerà strano, forse da “malati di lavoro”, ma scrivere i contenuti del blog è stato un piacere, dalla prima all’ultima riga. Anche qui libertà massima: temi, personaggi, opinioni. Nessuna imposizione né “favore”, solo tematiche capaci davvero di stimolarmi.
Post troppo lunghi a volte? Probabilmente. Argomenti poco “di tendenza”? Spesso. Ma sta proprio qui il punto, nel non voler ottenere consenso, ma esclusivamente esprimersi. Il divertimento è racchiuso in questa libertà, in questo mio non essermi imposto nessun paletto. Un esempio? L’articolo scritto su Sting ed il turismo. Un tema molto poco legato ad il resto del blog, ma in quel momento per me interessante. Una notizia a cui ho da subito voluto dare una mia visione e che ha dato vita ad un post, particolare forse, ma ai miei occhi interessantissimo.
Darsi delle linee guida è un obbligo, correre dietro a mi piace e commenti un errore madornale.
OPINIONE – PROMOSSO
Arriviamo forse al punto più importante, quello che forse mi aveva dato la maggiore spinta ad intraprendere questo nuovo progetto. La possibilità attraverso il blog di dimostrare le mie competenze, dando conseguentemente maggiore credibilità alla mia figura professionale. Puro personal branding, senza alcun giro di parole.
Cosa posso dire a riguardo un anno dopo? Che ha funzionato maledettamente bene. Non lo dico in un atto di amor proprio, ma basandomi su fatti concreti. Dicono che ha funzionato i tanti contatti avuti, le citazioni, le condivisioni dei post, le richieste di collaborazione o aiuto. Dicono di sì le menzioni (monitorate puntualmente con Augure e Mention) e l’essere riconosciuto agli eventi appena mi presento. Dicono di sì i dati di Google Analytics, del Plugin Social Analytics e di Tynt (per i numeri guardate il video finale).
La mia presenza su Google è ampiamente migliorata e molti dei miei articoli sono in posizioni interessanti (Social Contest istruzioni e aggregatori hashtag per esempio). Un fatto non da poco perché come dice il buon Scandellari, “l’importante è farsi trovare”.
OPINIONE – PROMOSSO
Ma ora è giunto il momento di darvi qualche numero e soprattutto dirvi GRAZIE, perché posso dire tutto ciò che voglio, ma senza voi, i miei lettori, molto di tutto quanto fatto non avrebbe lo stesso significato. Quindi grazie e a buon rendere!